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PIENO APPOGGIO ALLA DECISIONE DEL SINDACO CREMONINI

Il portavoce: "I dirigenti devono fare gli interessi della Collettività e dell'Ente"

ARDEA È recente la notizia di una certa turbolenza interna alla giunta connessa con la decisione del sindaco Cremonini di allontanare la figura dirigenziale del settore Finanze.
Sulla stampa locale si è letto che il motto del professionista in questione, rivolto ai vari sindaci con cui ha collaborato, sarebbe: “ditemi dove volete arrivare e io legalmente vi ci porto”. E viene fornito come esempio di tale competenza il fatto che non sia stato sottoposto a indagine neanche per l’operato con l’amministrazione del comune di Nettuno, su cui pende il sospetto di infiltrazioni mafiose.

AMICI PER L’ITALIA ritiene che la competenza di un dirigente municipale nell’individuare la via legittima di agire sia una qualifica doverosa e affatto sufficiente per tale ruolo.
Un dirigente veramente valido, sano ed eccellente è il professionista che nelle sue competenze e azioni ha tre requisiti:

1 – Conosce e percorrere i binari della legalità;
se manca questo punto, il professionista è incapace o delinquente o entrambi.

2 – Opera a servizio dell’amministrazione eletta, per l’attuazione delle linee programmatiche;
se manca questo punto, il professionista agisce al di fuori del suo ruolo di esecutore, assumendo un potere decisionale che la democrazia affida agli organi eletti.

3 – Non perde mai di vista l’interesse della collettività e dell’Ente;
quando un dirigente non cura gli interessi della collettività e del Comune, necessariamente agisce curando gli interessi di altri soggetti.

Si ha l’impressione che si stia confondendo un requisito minimo di base (conoscere le vie della legalità) con l’abilità di far diventare lecita qualsiasi cosa, perdendo clamorosamente di vista l’interesse della cittadinanza e del comune.

Alcuni ipotetici esempi?
• Elaborare gli importi da pagare con riferimento al tempo presente e non all’epoca in cui è stata presentata la domanda di condono, se a curare le pratiche è una ditta che viene pagata con una percentuale sugli incassi, è operazione che non è a favore della cittadinanza. Rifiutarsi di rivedere tale appalto è a tutela di quali interessi esattamente?
• È una coincidenza fortuita la totale assenza di personale di Ardea e l’abbondanza di cittadini nettunesi in ogni nuova assunzione nell’organico comunale?
• È opportuno e “politicamente corretto” rinnovare incarichi dirigenziali scaduti, agendo all’insaputa del nuovo sindaco, pur se già in carica?
• È opportuno che il dirigente rifiuti di eseguire direttive amministrative, se le richieste sono legittime, derivano dal programma elettorale, sono negli interessi della collettività e dell’Ente?

Più volte in campagna elettorale il sindaco Cremonini ha sottolineato con preoccupazione come Ardea stesse soffrendo per gli effetti di anni di assenza di guida politica, con ogni decisione lasciata nelle mani dei dirigenti, a cui la legge non ha mai affidato il compito di amministrare ma solo quello di tradurre in azioni amministrative legali le scelte politiche.

Non c’è da stupirsi che, trovando ostacoli nell’attuazione di precise disposizioni programmatiche, abbia operato scelte atte alla rimozione di tali ostacoli.

AMICI PER L’ITALIA esprime dunque sostegno alla scelta di Cremonini, che ha operato pienamente nelle sue prerogative istituzionali e nell’interesse della collettività. Ritiene, inoltre, che gli esponenti di Giunta che non condividono la connotazione etica e di principio di tali importanti decisioni che dimostrano proprio quella discontinuità alla base della fiducia ottenuta col mandato elettorale, dovrebbero spiegare le loro ragioni o dimettersi.

Ufficio stampa Amici per l’Italia
il portavoce
Silvia Matricardi